Sul mito di un classico si può sempre tentare di lucrare, dunque perchè non annacquarlo con un ulteriore episodio? Ci sarà mai un sequel in cui troverò un senso? Staremo a vedere, non è ancora questo il caso. Qui si torna indietro di qualche decennio, quando Tritone perde l'amata regina in un incidente e, per evitare di straziarsi al ricordo della sua bellissima voce, proibisce la musica a tutto il regno. Mi ricorda un tantino Footloose..
Ariel è una squinzia riotttosa oppressa non solo dal padre più fascio che la storia ricordi, ma anche da una moltitudine di sorelle tutte uguali, piatte come sogliole, per nulla caratterizzati come personaggi individuali. La loro occupazione principale è dimostrare quanto siano superficiali i personaggi femminili secondari, mentre impegnano le giornate tra maschere e spazzole, spettegolando e litigandosi gli oggetti, come da una pettinatrice di quart'ordine. Ce ne fosse una che viene vista leggere, tanto per dire: niente. Triti e ritriti stereotipi sulla rappresentazione femminile.
L'unica che spende qualche parola è la maggiore delle sorelle, tutt'altro che sensate: a ogni tentativo di emancipazione di Ariel da quella vita frustrante, Adella la esorta a riconoscere le ragioni del padre.
sabato 3 aprile 2021
La sirenetta 3- Quando tutto ebbe inizio
Le
sette sorelle vivono sotto una rigorosa routine da truppa militaresca,
tenute in riga da Marina, governante che odia quel lavoro e aspira a
prendere il posto di Sebastian accanto al re. Solito personaggio
antagonista mosso dall'invidia per il potere che ribolle rabbia in
attesa di esplodere.
Nonostante
la narrazione cerchi di mostrare che sia lei la responsabile della vita
infame delle ragazze, è chiaro che la volontà è solo quella del padre.
Credo che se esistesse un quarto episodio che vede Tritone tra i
personaggi, mi metterei a urlare.
Esiste
qualcuno capace di confermare il peggio di sè a ogni nuovo film più del
re del mare? Tritone è fuori concorso. Qui torna il padre autoritario
indaffarato ad arginare la figliola ribelle, che ritrovo con una certa
soddisfazione dopo lo scoraggiante frame della mammina apprensiva. Così
ti vogliamo, Ariel!
L'aspetto
curioso è la volontà di riscattare il modello tirannico del primo
episodio, mostrando un padre amorevole e in sintonia con le figlie prima
della dipartita di Atena. Insomma, è un figlio del ventennio solo
perchè gli è morta la moglie.. Dunque tutto bene.
Nel
film incontriamo un paio di dialoghi parecchio significativi, che
spaziano dal ridicolo di "Una principessa non può solleticare un'altra
principessa con un'alga" al dittatoriale di "Devi portare rispetto per
il modo in cui governo questo regno" (a cui mi sentirei di rispondere:
ma cosa cazzo me ne frega?). Tutte partorite dalla dispotismo di
Tritone, per cui costruire un rapporto paritario con le figlie, basato
sull'amore e sull'ascolto, equivale a un affronto alla sua virilità.
Il
dolore di Tritone viene mostrato in inutili e lacrimevoli scene, per
evitare che i bambini realizzino quanto è stronzo. Pare che la sua
mascolinità tossica gli impedisca di manifestarlo, magari chiedendo
scusa.. Patetici tentativi, a ogni modo: non è giusto usare coercizione
sugli altri, meno che mai sulla prole, per via del tuo dolore. Una
lettura simbolica ci permette di capire che questo personaggio esercita
il controllo solo sulle donne perchè ha il potere di limitarne la
libertà e l'autodeterminazione, come da millenni avviene in una società
patriarcale.
Lo
strazio sottointeso del re fa sì che Ariel, e gli spettatori con lei,
finisca nell'epilogo a maturare sensi di colpa per i tentativi di fuga, i
litigi e le preoccupazioni causate al padre, dando un colpo di spugna a
un genitore indegno che si aspetta che le figlie gli rispondano
sissignore e non si permettano mai di esprimere un'opinione. E' questo
il modello che Disney si affanna a promuovere nel 2008?
Ma
poi, che cazzo significa che tu soffi e allora impedisci a chiunque di
godere della musica? Cioè, quanto sei fascio? Se ti stirano un familiare
sulle strisce, puoi pretendere che più nessuno vada in giro in
macchina? E dalla tua deriva mentale dovrebbero crescere delle creature
normali?
Orbene,
dopo 225 minuti di visione complessivi posso dichiarare senza
incertezza alcuna che Tritone è il personaggio maschile più sessista e
disgustoso di tutta la produzione Disney. In quanto figlie e donne,
siamo liete di meritarci il suo disprezzo, può pure tenersi il suo
patetico istinto protettivo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento