mercoledì 23 marzo 2022

Aladdin e il re dei ladri

Il focus del film del 1996 è il rapporto del protagonista con il padre mai conosciuto e la ricerca delle sue radici, dunque della sua identità: tema complesso e importante, al contrario di quello che coinvolse Jasmine nel primo episodio, impegnata a dibattersi tra un matrimonio forzato e la bellezza che ne faceva una preda maschile. Liquidata la funziona romantica del suo personaggio, la principessa qui ha un ruolo particolarmente marginale, limitandosi ad attendere pazientemente che il promesso sposo espleti le sue formalità prima di coronare il sogno di ogni ragazza Disney.. Il matrimonio e l'amore eterno. 
Non a caso c'è lei assieme al genio nelle scene di comiche che riempiono i tempi morti delle trama principale, e menomale che la vediamo prendersi la soddisfazione di tirare un pugno durante la rissa con i quaranta ladroni!


Al contrario delle protagonista, che nel rapporto con il sultano viveva una fase di ribellione adolescenziale, contro un padre che rifiutava di concederle la minima autonomia, Aladdin e Cassim si relazionano da pari, da adulti artefici del proprio destino: il padre certo non si sognerebbe di dirgli cosa fare. Secondo tradizione maschile, il suo valore di uomo e di conseguenza di figlio viene dimostrato con una sfida di forza e sopravvivenza. Il re dei ladri cede dietro alle provocazioni dei furfanti, che lo accusano di debolezza e femminilità, un affronto alla sua virilità a cui non può che rispondere sacrificando il figlio. Chissà quando riusciremo a fare passare il messaggio che l'emotività e la sensibilità non sono emozioni maschili di cui vergognarsi? 


Il rapporto padre-figlio è ricco di battute e momenti giocosi, ma anche di conflitti tra persone con vissuti e valori differenti, senza particolari rapporti di dominio. Tutto ciò tra Jasmine e il sultano era impensabile nel primo episodio come lo è anche qui: a parte effusioni e gioia per il matrimonio, la loro relazione è inesistente, soprattutto perchè ormai lei è passata nelle mani del suo sposo. 
Così come non immaginiamo la principessa dichiarare con sicurezza "Lo libererò io, le guardie non se ne accorgeranno neanche", come fa Aladdin rivolto a Cassim, decidendo a salvargli la vita per salutarlo l'ultima volta. 
Dopo il matrimonio fallito all'inizio del film, la scena è presa esclusivamente dai personaggi maschili, anche perchè la controparte femminile scarseggia. Jasmine torna a farsi vedere per le nozze finali, vale a dire l'unico momento in cui conta qualcosa, e per consigliare il fidanzato con la classica frase da femmina naturalmente incline alla compassione: "E' sempre tuo padre.. " (nonostante l'abbia ignorato per una vita e sia un delinquente senza scrupoli).
 
 
L'ultima osservazione riguarda il differente ruolo sociale del genitore: vi figurate una madre che in un film Disney, dopo aver ritrovato il figlio ormai ventenne, decide di ripartire per seguire la sua attitudine all'avventura? Forse sì, a costo di disprezzo e ostracismo profondo. Eppure ci sembra perfettamente normale che il re dei ladri decida di lasciare Agraba in compagnia di Iago per riprendere le sue scorribande, sapendo che il figlio, ormai adulto, ha già trovato la sua strada.

Nessun commento:

Posta un commento