venerdì 6 agosto 2021

L'incantesimo del lago

Nel '94, anno di consacrazione de Il re leone, la Crest animation productions, casa di produzione californiana, si mette in testa di competere con Disney e partorisce un lungometraggio ispirato al lago dei cigni, dalla trama prevedibilmente molto classica: un principe innamorato, una principessa prigioniera, un malvagio usurpatore del trono.. La Crest Animation non ebbe grandi fortune con le produzioni successive, ma il film si impose come uno dei classici anni '90. Da bambina lo adoravo, oggi lo rivedo con affetto, ridendo a battute che ricordavo perfettamente, ma la storia si rivela debole e la rappresentazione di genere un disastro: alle soglie del 2000 non glielo si può perdonare, difatti invecchierà presto e male a confronto con cartoni successivi solo di qualche anno. Ma andiamo con ordine.
 

Re Guglielmo è afflitto perchè non nascono eredi al trono. La voce fuori campo ci informa che "Poi, per fortuna, nacque una bambina.. ". Ah, interessante: è spuntata da un cavolfiore o vogliamo dire qualcosa della regina? Non se ne parla mai, tanto più che la condizione del re viene comparata con quella della vedova regina Uberta.
Re Guglielmo e la regina Uberta, madre di un bimbo qualche anno più grande di Odette (non sia mai fosse il contrario), capiscono presto che un matrimonio combinato può salvare il culo a entrambi i regni e forzano i figli, primi bambini e poi giovani, a frequentarsi, sperando si innamorino. Un piano dalla resa garantita! Grazie a Dio la narrazione evidenzia la demenza di un simile progetto (peraltro, che genitore abietto sei se anteponi i tuoi interessi economici ai desideri della tua prole?) e il disagio dei ragazzi che non si sopportano, giacchè non hanno scelto di essere amici, figuriamoci piacersi. Odette è una ragazzina vivace che non esita a esprimere sentimenti negativi e non teme di vendicarsi dei dispetti di Derek e dell'amichetto sfigato (naturalmente grasso). Notare che le angherie e l'esclusione dalle attività maschili che i due riservano all'amica vengono fatte passare come normali tappe di un rapporto maschio-femmina durante la giovinezza, non c'è nessun accenno a una problematicità sistemica.
 
 
L'istant love che scoppia tra i due quando si rivedono dopo l'ultima estate, alle soglie dei vent'anni, è una vera pagliacciata e mette in crisi l'intera costruzione di trama: semplicemente non funziona. Ma poi cosa dovrebbe essere successo in una fottuta estate? Decidono di concedersi un ballo, sollevati che le orrende trasformazioni della pubertà siano alle spalle e danzano promettendosi di donarsi il cuore.. Siamo seri: nel 1994 ancora queste idiozie?
Fortuna che Odette rinsavisce e chiede che altro veda in lei oltre alla bellezza, guadagnandosi la disapprovazione del padre che intuisce che la figlia chieda un sentimento più solido a un'unione per la vita, ma non gliene frega un cazzo, vuole unire i regni. 
L'epilogo è ancora più assurdo: alla pessima ma onesta risposta di Derek, "Che altro c'è", tutti capiscono che il matrimonio non s'ha da fare e si arrendono. Cioè, hai passato anni e anni a costringerli a vedersi e molli il colpo perchè il loro abbaglio non va oltre a una reciproca attrazione? E cosa ti aspettavi, dal momento che si sono sempre detestati? Figli maschi?
Derek a questo punto tenta miseramente di recuperare la manifestazione del suo "sentimento", dichiarando di non riuscire a spiegare cosa prova, ma di volerlo dimostrare. Molto comodo evitare di analizzare la profondità del proprio amore con una romantica confusione di fondo.. Che non dimostra assolutamente nulla. 
 
 
Saranno gli imprevisti in agguato a dargliene l'occasione quando l'antagonista, lo stregone Rothbart, eterno nemico del re (con i suoi validi motivi, del resto) si vendica sul suo bene più prezioso, la figlia. Classico meccanismo da fiaba che mi fa incazzare perchè vede le donne come merce di rappresaglia ed esseri indifesi che subiscono destini crudeli, come Aurora ne La bella addormentata e Ariel de La sirenetta. In realtà la beffa ai danni della ragazza è doppia perchè rappresenta anche il mezzo tramite cui Rothbart può impossessarsi del regno del padre, dal momento che mentre la tiene progioniera cercherà di convincerla a sposarlo. Insomma, Odette è molto cose a uso e consumo degli uomini, tranne un essere umano con una personalità, bisogni e desideri. 
Dunque re Guglielmo muore, Odette sparisce e Derek non si dà pace per ritrovarla. Sono sconvolta dall'originalità del pretesto narrativo che costituisce il motore della storia.. La giovane conosce un gruppetto di animali parlanti che diventeranno presto suoi amici, tra cui un vanitoso e buffo ranocchio che fa di tutto per ottenere un bacio e trasformarsi in principe, senza nessuna cura per le intenzioni della principessa. Ancora una volta, è una creatura a disposizione degli scopi altrui, disegnata per dispensare baci, unire regni, permettere all'eroe di dimostrare il suo valore in battaglia e il suo amore per lei (ma provare a farlo riconoscendo la sua l'autodeterminazione, magari?). 
In mezzo a questo casino è comprensibile che Odette, poveraccia, si aggrappi al ricordo di Derek, l'unica persona che le sia rimasta (interessante notare come sia passata dalle cure del padre a quelle, seppur immaginate, del fidanzato, come nella più ancestrale delle tradizioni): doveva proprio rimanere vittima di un incantesimo per capire di amarlo a sua volta.. Per mancanza di alternative. Quando di notte ti trasformi in cigno e sei costretto a vagare intorno a un lago, persino l'amico delle vacanze ti sembra l'unico uomo che tu possa amare.
 
 
Il film allunga parecchio il brodo, ma in soldoni Derek trova Odette e per rompere l'incantesimo deve provare il suo amore al mondo intero.. La trovata si commenta da sola. E' tanto scemo da organizzare un gran ballo e fare un giuramento di amore eterno alla ragazza sbagliata, l'aiutante dello stregone (prevedibilmente brutta e vecchia): d'accordo che Rothbart l'ha resa identica alla principessa, ma se l'ami tanto com'è che non ti accorgi che è completamente un'altra persona? Alla morte di Odette segue la più prevedibile delle sfide tra l'antagonista e l'eroe, che rafforza l'immaginario del maschio che conquista in battaglia ogni gloria e si appresta a rompere l'incantesimo con il bacio del vero amore. E menomale che la principessa non aspetta addormentata in un letto o in un bara, come eroine di disneyana memoria, ma la dimostrazione del vero amore è un messaggio totalmente inconsistente da trasmettere ai bambini: anche nel finale tutto cuore, quando il principe dichiara a un' Odette più di qua che di là il suo amore incondizionato e lei risorge come l'araba fenicia, la morale evidente è che sono solo parole e lui non ha fatto nulla per liberarla davvero, per renderla indipendente, forte, in grado di scegliere cosa preferisce. L'amore di Odette è mediato dalla disperazione e non sarà certo un ragazzo che vi salva, bambine, a far nascere un sentimento profondo come l'amore, tutt'al più possiamo chiamarla riconoscenza. O ricatto morale. Ma poi, una donna avrà il diritto di essere libera anche se non si rassegna a trovare in un uomo il suo scopo di vita? Quando potrà salvarsi da sola, dimostrando il suo valore come un eroe? 
Tiriamo le somme di questo tragico e iellato personaggio: non ha nessuna influenza sulla storia, ma nemmeno alcun potere sulla sua sua vita: prima obbligata a sposarsi senza poter scegliere, poi a vivere isolata e vittima di un crudele incantesimo e infine salvata per rinchiudersi in un matrimonio. Dite la verità, non vi viene un filino di sconforto a immaginare un destino analogo? Ma poi la morale quale sarebbe? Meglio accontentarsi di chi hai per le mani, potrebbe andare peggio e rimpiangerlo? Dubito Odette avrebbe scelto Derek, se avesse avuto una vita più umana.
 

Dedichiamo qualche commento finale ai personaggi secondari, come la Regina Uberta: una sovrana dal potere del tutto ininfluente, perchè l'unica decisione in cui la vediamo coinvolta è quella del matrimonio. Per il resto, prende il the, organizza sfilate di bellezza e fa il labbrino tremulo al figlio che scoraggia il ballo. E questo sarebbe il potere esercitato dalla massima autorità di un regno? Il re Guglielmo, nei pochi minuti in cui rimane in vita, mostra più autorevolezza e potere decisionale.
 

In secondo luogo, i personaggi spalla,, quelli che fanno ridere e danno una mano al protagonista nella sua missione, sono tutti maschili, qui come nei film Disney: Timon & Pumba, Flunder & Sebastian, Puffin, Freccia & Jeanbob.. Forse il messaggio è che le femmine non sono divertenti e devono offrirsi esclusivamente come vittime sacrificali e misere controparti romantiche. Lusinghiero.
Sarebbe interessante, del resto, un giorno lontano, sperare in un antieroe grasso e goffo che invece di evidenziare la perfezione del belloccio di turno viva le avventure e l'amore della storia.. Per Shrek, purtroppo, è ancora presto.
Insomma, un cartone a cui sono legata e che rivedo con gli occhi spietati della femminista che sono oggi: un fallimento, un'offesa all'indipendenza delle donne e uno scoraggiante monito a quelle di domani. E' tutto nelle parole che chiudono la vicenda: Odette che, dopo essere scampata a una breve vita di merda, cerca agghiaccianti rassicurazioni nell'amato, chiedendogli: "Mi amerai, Derek? Per tutta la vita?". Oh segnù, ci manca solo il live action. 

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