lunedì 6 settembre 2010

La bella e la bestia

Il gioiellino Disney del '89, dicevamo, permise alla casa di produzione di rispiccare il volo in termini di successo e incassi al botteghino, ma allo stesso tempo si guadagnò scandali e polemiche, perchè la Sirenetta è il primo personaggio Disney a essere mostrato nudo, sebbene se ne veda solo il profilo senza alcun dettaglio, e per i molteplici messaggi subliminali a sfondo sessuale.
Per questi motivi, per il successivo "La Bella e la Bestia", altro capolavoro in soli due anni, la sceneggiatura viene affidata ad una donna; grandi promesse di cambiamenti anche in fatto di evoluzione dei personaggi femminili. E arriva Belle..


Sembrerebbe una ragazza emancipata: adora leggere, va a cavallo e non bada ai ragazzi, meno che mai a Gaston, lo stereotipo del ganzo tutto muscoli e niente materia grigia. Cantando "La mia vita certo cambierà" ci dice chiaramente che del paesino dove vive non sa che farsene, vuole muoversi in grandi spazi e vivere emozionanti avventure: lo fa attraverso le storie che legge, anche se sogna di principesse che s'innamorano. 
L'anziano padre è l'antitesi di Tritone; distratto e tutto preso dalle sue invenzioni, si caccia in guai che toccherà a Belle risolvere con il sacrificio: qui è la figlia ad immolarsi per il bene del padre. Considerato un disagiato mentale da tutto il paese, manca di qualsiasi autorità, ed è la figlia a prendersene cura (istinto materno assassino!). 
Questa apparente indipendenza di Belle subirà un brusco cambiamenti con il corso degli eventi, che la sbatacchieranno ora alle cure del padre, ora a insegnare la dolcezza e la sensibilità alla Bestia. Ha un fare materno con entrambi, che ricorda Biancaneve verso i nanetti e Wendy verso i fratellini. 



Almeno inizialmente però, la cocciutagine e la glacialità con cui Belle si difende dalla Bestia le regala ancora quel briciolo di scarto dallo stereotipo della dolcezza femminile innata; dopo l'aggressione dei lupi, dove alla Bestia tocca la protezione fisica della ragazza, e a lei curarlo come un'infermierina, lui si addolcisce, e lei si scatena con il suo grandioso progetto: fargli apprendere gli umani sentimenti, cambiarlo da capo a zampe.
La Bestia s'innamora perchè lei è BELLA e DOLCE. Belle comincia a ricredersi sul suo conto quando lui si mostra in grado di provare sensibilità, timidezza, umiltà.  



In realtà Disney cambia la fiaba originale, dove la Bestia non era affatto scontrosa e minacciosa, per far sì che un personaggio femminile possa cambiarlo con la sua bontà, messaggio a mio avviso, e non solo mio, pericoloso: non sarà mica che le giovani spettatrici pensino che nel mondo reale sia possibile innamorarsi di un bruto e cambiarne il carattere, senza venir scoraggiata da una periodica scarica di mazzate? 



La morale della storia è molto semplice, del resto: Belle guarda dietro le apparenza e dietro la Bestia trova un principe. Tra l'altro, perchè non lasciare la bestia così com'era? Perchè sottometterlo alla dittatura della bellezza dei principi Disney? Perchè, grazie all'amore, non insegnarli ad apprezzare il suo corpo?
L'avrei trovata  una morale più profonda. 



Novità assoluta nella produzione Disney, e questo devo riconoscerlo, un cattivo bello, spaccone e ignorante
Gaston è, come dicevo, il prototipo di maschio che all'esordio dei '90 certo non scarseggiava: virile, è la forza fisica a costruire la sua stessa virilità, spaccone, presentuoso, violento, ignorante e talmente tronfio di maschilismo da far sorridere.
"Ho deciso di sposare Belle, ma ha bisogno di essere persuasa", dice a un certo punto: in lei vede la bellezza e la schiavitù sessuale e domestica peculiare delle donne. Secondo punto a parte, decide quindi di volerla semplicemente quando la guarda: cosa c'è di diverso dall'atteggiamento delle "eroine" Disney viste fin qui?



Al bando il machismo, le prove di forza, l'aggressività maschile, sembra volerci dire questo film, splenderà la bontà maschile, per esssere premiata. Riconosciamo agli uomini il diritto di piangere, di mostrare dolcezza, sensibilità e affetto, di sviluppare tratti tipicamente femminei. Nobilissimo, sono d'accordo: ma le donne? Come mai qui Belle è ancora e sempre dolce, buona, implorante davanti all'odiosa violenza maschile? Come mai ancora questo insopportabile istinto materno verso tutto e tutti, giovani o vecchi che siano? Dove sono i rapporti alla pari? Perchè il rapporto con l'altro dev'essere subordinato all'autorità maschile, oppure un atto di amorevole sacrificio?
Perchè, nonostante tutto, Belle è, per l'appunto, stupenda?
Belle rispetto alle altre legge e rifiuta il primo che arriva a proporle una penosa vita di moglie-schiava: lodevole, ma ancora troppo poco per gli anni '90.
Ultimo cruccio gli animali e gli oggetti che la Disney anima e personifica: com'è rappresentato il genere femminile?
1 la teiera, lardellata di uno strato di istinto materno talmente spesso da spettinarmi 


2 l'armadio, solida compagnona e energica consolatrice, ricorda anche troppo le signore di mezza età che chiocciano nei giardini cittadini


3 il piumino, una vera sciocchina, non fa altro che sospirare tra le braccia di Lumiere e ridere come un'ochetta. Stereotipata come i fiori che sbeffeggiano Alice e le sirene che incontra Wendy.


E poi abbiamo le tre fans di Gastone, che non fanno niente di diverso da quella che solitamente è peculiarità delle principesse: sognare l'uomo forte, virile e villoso. Non vogliono apparire nè positive nè negative, solo una manica di galline: della loro eventuale bontà non ci è dato sapere. Espressione calzante dello stereotipo di genere che avanza, la ragazza che guarda solo al corpo, suo e degli altri, e non si cura del cervello, non inventano nulla: sono solo una rappresentazione dei pregiudizi che vengono attribuiti al genere femminile fuori dallo schermo, nella vita reale.
La mamma, la pettegola, la civetta: sono davvero tutte così le donne nel mondo? Perchè non ci fate vedere altro? 

FONTI 
it.wikipedia.org
www.units.muohio.edu/psybersite/disney/disneygender.shtml

19 commenti:

  1. d'accordo con te per quanto riguarda la trasformazione della bestia in un bel guaglione, ma all'inizio non dicono che un principe burbero fu fatto vittima di una maledizione che lo rendeva orrendo, finché non si fosse innamorato o qualcosa del genere?
    giusta anche (a parer mio) l'osservazione sugli oggetti al femminile (però adoravo la teiera).
    l'unica cosa: Simona!!! 'Ste D eufoniche vogliamo imparare a usarle???
    a presto!

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  2. Io sincemente ricordo che parlano di un bellissimo principe carente di buona educazione..
    Forse l'essere burbero e scontroso era legato al malumore di diventare una sorta di animale!
    Si, ma la mia proposta di finale è ancora più rivoluzionaria: siccome Disney non si fa problemi a cambiarli rispetto alla fiaba originale, avrei apprezzato di più un bel ragazzo trasformato in bestia, che innamorandosi impara a accettarsi così com'è, smette di demonizzare il corpo.

    E io adoravo l'armadio :D Ovvio che, nonostante l'analisi spietata, questi cartoni siano un pezzo anche dela mia infanzia.

    Edire che l'ho scritto ieri, mi pareva di averci prestato attenzione! Migliorer, prometto! :D

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  3. sì, io passavo ore a guardarli, un amico dei miei aveva una gran videoteca personale e "pirata" e me li passava! Questo però l'ho visto anche al cinema ed era una festa, quando ero infante, andarci. Di solito mio padre si lamentava perché all'interno non poteva fumare.
    Ma tu li stai rivedendo o posti a memoria?

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  4. Ahahah, peccato non aver svuto amici dei miei così trasgressivi!
    io non ricordo neanche dove l'ho visto, sicuramente non al cinema. E' vero però, i cartoni al cinema quando eravamo piccoli erano una festa.. Peccato non rivivere quelle emozioni.

    Così ti spediva dentro a te?

    Me li sto rivedendo tutti! Spendo del tempo, ma rivivo bei momenti

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  5. no, o andava tutta la famiglia o nessuno, però mio padre "sclerava" al cinema e così ricordo solamente due cartoni non "piratati": la bella e la bestia e alladin, x il resto devo ringraziare quel sant'uomo dell'amico dei miei.

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  6. Ahahah lo credo bene!
    Anche il mio, in certi padri il ripudio per i cartoni o per il cinema è innato!

    Perchè non vi firmate, carissimi? Poi non dormo arrovelandomi per capire

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  7. i commenti li ho fatti tutti io, cioè quello che ti rompe il cazzo cn le d eufoniche e che prima d'ora nn aveva mai commentato il tuo blog...mmmm chi sarà mai?

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  8. Il tuo finale è sicuramente più d'impatto(un po' come succede in shrek,chissà perchè non è della disney),almeno insegnerebbe davvero qualcosa.

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  9. Come hai potuto dimenticarti delle tre spasimanti di Gaston??

    Jacopo

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  10. Hai ragione Ja, mi era venuto in mente, ma durante il delirio della stesura mi è sfuggito.
    Provvederò!
    Anche tu su questo blog? Santa quella ragazza!

    Fra, non mi era chiaro se fossi anche tu la seconda volta, ti avevo scambiato per Gusta :D


    Nadine, grazie per il supporto!
    Anche io la penso così, è un po' come se Shrek fosse nato da una costola delle bestia, e si fosse emancipato, complice il decennio di mezzo, in comicità e immagine.
    Quello sì che è un modello positivo, Fiona compresa. Lo recensirò!

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  11. Viva Shrek e Fiona!
    Tutti e quattro,però:D

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  12. A me sono sempre piaciuti questi film/cartoni e
    nn mi sta bn ke ,dp tutta la fatica ke hanno fatto a farli voi li prendiate in giro.Se fossi della disney dp avervi riempito di calci nel sedere vi manderei a quel paese.Sapete anke se ho 12 anni a me le principesse disney mi sn sempre piaciute.:(

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    1. Io a dodici anni non rispondevo a vanvera ai blog di gente che su queste cose ci si è sbattuta. Tenerezza!

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  13. ciao, molto interessante il tuo blog. la Bella e la Bestia pero, è un grande passo avanti nella rappresentazione femminile, non paragonarla alle prime pricipesse... prende l'iniziativa , è forte, coraggiosa, affronta la bestia, ridicolizza agstone, ha uno scopo nella vita diverso dal matrimonio e soprattutto la disney cambia la versione originale per renderla piu emancipata (finora era sempre stato il contrario). d'accordo con te sulla visione pericolosa di una donna che puo cambiare un uomo.ciaoooo

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    1. Sono più estremista nella mia visione delle cose, ma tante teste tante idee dicono, no? :)

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  14. Personalmente, detesto i cartoons Disney: sono saturi di demonismo, cosa di certo non adatta ai bambini. A proposito della bellezza, mi è capitato di innamorarmi di uomini brutti ma se sono come la bestia o come il ranocchio no! Anche l'occhio vuole la sua parte!

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    1. Ahahah! Magari sono brutti per l'occhio spietato di questa società, ma è ciò che riesci a vederci tu che ne definisce la bellezza

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  15. all'inizio del cartone la bestia è un ragazzo, la sua punizione e dannazione deriva proprio dal fatto che lui stesso disprezza gli altri per la loro miseria e bruttezza (leggi: le apparenze). certo, si potrebbe discutere sul perchè la punizione debba essere proprio la "deformazione" del corpo, ma in fondo è una specie di contrappasso. se la bestia restasse tale si verificherebbe ciò che accade in molti film con attori in carne ed ossa e, ahimè, nella realtà: lui può essere brutto e accettarsi perchè tanto c'è una bellona che lo ama. rendere brutta anche lei sarebbe troppo "avanti": non a caso accade in Shrek, favola per adulti che però nei suoi ultimi capitoli perde colpi (Fiona ha sfornato troppi marmocchi e il povero orco si sente oppresso: tipico stereotipo di vita coniugale)

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