mercoledì 25 agosto 2010

Cenerentola

Degna erede dello scettro di placida fanciulla sbandata dalla vita è Cenerentola, 1950, angelica e deliziosa creatura che viene costretta alle più terribili prepotenze dopo la morte del padre, e non ha la forza di ribellarsi alla matrigna despota e alle due sorellastre (giovani, ma promettenti quanto a crudeltà e bruttezza: un'eccezione). Potrà coronare il solito sogno d'amore dopo molte peripezie e grazie all'aiuto di una vecchia fata (seconda eccezione), grazie alla magia e non certo per intelligenza di una o dell'altra.



L'avventura della ragazza fuori dalle mura di casa si svolge tutta a un ballo con il principe dei suoi sogni. Riuscirà a farsi trovare dal principe non certo per arguzia, ma per un caso fortunato, e per i magici, minuscoli piedini, che evocano femminilità e minutezza.
In Cina, dove si pensa abbia origine la fiaba, il piede piccolo era considerato simbolo di bellezza e di qualità femminili; nei secoli ottenerlo tramite fasciature divenne ossessione e costrizione.



Quanto questo film sia entrato nel mito e nell'immaginario ce lo dicono anche le innumerevoli rivistazioni teatrali e cinematografiche. Si potrebbe obbiettare che nel 1950 le aspettative nutrite verso le donne erano diverse da quelle di oggi: come spiegare però, anche in anni recentissimi, la continua produzione di film ispirati al cartone e alla fiaba?
Il successo del cartone animato è stato consacrato più di cinquant'anni dopo da due sequel:
nel primo, datato 2001, lei e il suo principe tornano dal viaggio di nozze. Mentre questo deve ripartire per affari di stato, la fanciulla a palazzo sola ed annoiata riesce a stravolgere il protocollo di corte insegnano l'importanza dei sentimenti. Poi la sorellastra Anastasia si innamora di un panettiere. Dimentica dei torti subiti in passato, la principessa le insegna a sorridere e ad imporsi sulla malvagia madre Lady Tremaine, e Anastasia riuscirà a conquistare il suo amato. Non è stupefacente come questa ragazza non mostri mai un guizzo di vendetta?



Il terzo episodio vanta una trama spettacolare, un rimbalzo continuo e dettagliato delle decine di malvagi stratagemmi architettati dalla matrigna per rimpiazzare Cenerentola con le figlie, e della ferrea determinazione della giovane e degli amici topi per riprendersi il principe. Siamo nel 2007, si sente la riverniciatura in chiave moderna: il principe è un povero fesso stregato e credulone che non s'accorge di avere qualcuno accanto che non è la moglie, e Cenerentola va alla riscossa, ingannando persino le guardie. Anche se la trama, per confusionale che sia, da l'impressione che il grosso del lavoro lo facciano i topi. Il che si commenta da solo.

FONTI: it.wikipedia.org

5 commenti:

  1. Cenerentola, per quanto abbia ottime premesse (la rivalsa del "sottoproletariato", dello sfruttato nei confronti del padrone), si rivela infine una storia priva di qualsivoglia interesse.
    Nessun interesse storico-politico, in quanto Cenerentola non fa nulla per sfuggire alla vita che la matrigna e le sorellastre le avevano riservato, e una volta arrivata al "potere" si dimentica quasi da dove viene.
    Nessun interesse sociale, in quanto la figura femminile è anichilita e rilegata a figura comprimaria. Vince l'aspetto fisico, non di certo l'intelligenza o il carattere di Cenerentola.
    Nessun interesse sentimentalistico. Lei si "innamora" di lui, solo perchè è il principe. Lui di lei, solo perchè è bella e ha i piedi piccoli (segno come dici tu di sensualità).
    Insomma, una storia poco interessante, e priva di qualsiasi spunto di riflessione.
    L'unica morale che sembra trasparire, è che prima o poi, ma non per merito tuo, le cose potrebbero andarti meglio.
    Non mi capacito di come abbia potuto ottenere un così vasto successo.

    Nei film Disney, c'è un cartone che è il contrario di Cenerentola, ed è la Spada nella Roccia, dove Semola (Artù) riesce ad arrivare al potere, sì con un gesto casuale (prende appunto Excalibur, estraendola dalla roccia), ma per arrivare a quel punto, ha studiato, s'è sbattuto, e infine ha vinto con le sue mani. In Cenerentola tutto questo non c'è... diciamo che ha avuto solo un gran colpo di culo? :D

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  2. Mi trovi completamente d'accordo, ci stava anche un'onesta analisi socio-politica!
    ahahaha così sembrerebbe :D e dal punto di vista di genere, Cenerentola è una ragazza, che viene premiata per le sofferenze patite e per essere rimasta sempre ottimista e dolce. Semola è un ragazzo che affronta un percorso per evolversi come personaggio e migliorare la sua situazione.
    Anni dopo disney ha in parte riparato con Mulan, che fa un percorso simile a quello di Semoòa.

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  3. Eh, purtroppo quando è uscito Mulan, ero fuori target! :D
    Cmq oggi, non avendo nulla da fare, stavo riflettendo su quello che hai scritto, e facendo ricorso alla mia conoscenza cinematografica non vastissima, non mi sono venute proprio in mente figuri femminili forti. E le poco a cui ho pensato, avevano sempre un ruolo secondario o cmq co-primario. Non mi è venuta in mente una sola eroina totalmente affrancata dal ruolo maschile. Forse perchè la maggior parte dei film sono diretti e scritti da uomini? O forse perchè il cinema si basa su stereotipi?
    Non saprei...
    Cmq spero che riuscirai a scovare e presentare qualche eroina, che mi faccia ricredere...

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  4. Ma se abbiamo quasi la stessa età! Io ero andata al cinema..
    Parli di produzione filmica?
    In effetti la ricerca è difficile e piuttosto penosa, però alla fine un barlume si è fatto strada nella mia mente, e ho pensato a tank girl: mai visto il film? E' ispirato a un fumetto.
    E' la compagna di un tizio, che però muore 35 secondi dopo l'inizio del film, e lei se la cava da sola combattendo contro un esercito intero, e prendendola sempre sul ridere.
    Te la consiglio!

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  5. "L'eroina" più inutile(con la bella addormentata)della Disney,senza un minimo di carattere!

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