giovedì 19 agosto 2010

Gender kills your soul?

Ciao a tutti gli avventori!
Quello che conoscerete da oggi sarà un blog che si occuperà di cartoni animati e genere: parlerò di come il genere femminile viene rappresentato sullo schermo e di come vengono indottrinate in maniera deviante generazioni di piccole spettatrici e piccoli spettatori.
Individuare gli stereotipi nei film d'animazione diventa piuttosto semplice, data l'evidenza dei simboli e dei significati che veicolano, ma bisogna allenare l'occhio e il pensiero. 



Cominciamo col definire lo stereotipo di genere:
Gli stereotipi di genere sono una sottoclasse degli stereotipi. Quando si associa, senza riflettere, una categoria o un comportamento a un genere, si ragiona utilizzando questo tipo di stereotipi, associazioni che nella nostra mente scattano automatiche e che quindi sono molto difficili da estirpare o cambiare. L’uso degli stereotipi di genere conduce infatti a una percezione rigida e distorta della realtà, che si basa su ciò che noi intendiamo per “femminile” e “maschile” e su ciò che ci aspettiamo dalle donne e dagli uomini. Si tratta di aspettative consolidate, e non messe in discussione, riguardo i ruoli che uomini e donne dovrebbero assumere, in qualità del loro essere biologicamente uomini o donne".
Così abbiamo l'uomo virile e la donna debole, l'uomo pratico e la donna romantica, il chirurgo e la maestra d'asilo, e così via.

Si tratta di castrare la personalità, di ingabbiarla, di indurla a seguire binari ben precisi e, quel che suona ancora più grave, spiegare che tutto questo è un istinto naturale. Definire l'identità in base al sesso e non alla personalità.
Data l'importanza degli stereotipi perchè le persone si comportino in un certo modo all'interno della società, l'indottrinamento comincia da piccoli, piccolissimi, ad opera di due infidi personaggi: i genitori, che quegli streotipi li hanno interiorizzati a loro volta, e i mass media. E' un percorso lento, inesorabile e imposto, dunque violento, ma edulcorato dalla voce gentile della mamma e da un mondo di suoni, colori e personaggi piacevoli e simpatici: libretti e album da colorare, giocattoli, canzoncine, e cartoni animati, per l'appunto.
Dal debutto di Biancaneve, settantadue anni fa, le protagoniste dei cartoni animati con la firma di Walt Disney hanno rappresentato per i sociologi un punto di riferimento per studiare la società e capire quali modelli i genitori si sentono sicurì nel proporre alle figlie dice in un post una blogger sull'ultimissima eroina targata Disney, Tiana de La principessa e il ranocchio.
E quali sono stati questi modelli, nel corso dei decenni? 
Biancaneve, buona quanto ingenua, Cenerentola, a testa china davanti a tutte le ingiustizie patite, Aurora, che gorgheggia e rassetta a tal punto che neanche si accorge di essere uccisa, Wendy, un incitamento al diabete coatto. E poi Ariel, che sacrifica la possibilità di esprimersi per ingraziarsi il solito principe, Belle, che conquista e converte con la sua dolcezza una bestiaccia coin un caratterino che te lo raccomando, Jasmine, che si ribella alle leggi del padre, ma finisce per sposarsi il primo ragazzo appena passabile che incontra. 
Cos'hanno in comune queste fanciulle?
1 Sono graziose, femminili e stupende
2 La loro vicenda si lega irremediabilmente a un principe, o più raramente a un ragazzaccio 4 volte più audace e avventuroso di loro. E il solo destino che conquistano è un unione vita natural durante.
3 Ai giovanotti basta guardarle perchè s'innamorino: la loro bellezza è l'unica arma di conquista e l'unica garanzia di duraturo amore
4 Sono dolci, ingenue, cantano e cinguettano imperterrite davanti alle peggiori angherie e alle più grandi difficoltà: si limitano a sorridere e a sperare che presto cambierà. L'unica persuasione che possiedono è quella della dolcezza.



E come dimenticare Lilli, la cagnetta dolce e impaurita che vive una scappatella emozionante con un randagio che le mostra cosa c'è al di là del giardino di casa? E il gatto di strada Romeo che aiuta Gatta Duchessa e i suoi gattini a tornare a casa? Non vi sembrano modelli di un'unica categoria di genere veicolati con una perseveranza asfissiante, anzichè innocui intrattenimenti per l'infanzia?
La Disney non ha fatto altro che reinterpretare le fiabe più celebri, livide di visioni obsolete, adattandole per lo schermo, e inventandone di nuove, ma facendo bene poco sul fronte degli stereotipi sessisti, e attualizzandole qua e là con una spruzzatina di razzismo.
E son ben poche le eroine che non associano etica ad estetica s'indigna Loredana Lipperini in Ancora dalla parte delle bambine, basta guardare la boccuccia a cuore di Biancaneve, i polpacci torniti di Cenerentola, le chiome rigogliose di Aurora, e via precipitando verso il girovita di Ariel e il sedere sodo di Jasmine, e le misure perfette di tutte le protagoniste dell'immaginario: mai un filo di pancia, mai un capello fuori posto, mai un tratto del viso che non sia impeccabile.


Ma siccome la casa di produzione segue il trend che si afferma via via negli anni, i tempi cambiano e la Disney comincia a proporre personaggi nuovi di pacca, eroine degne di questo nome: Pochaontas che media tra due popli in guerra, Megan che sfotte un Hercules implacabile con i mostri ma imbranato nei rapporti umani, Mulan che la guerra la va addirittura a combattere e risulta determinante per la vittoria, l'indomita e scaltra Esmeralda, agile come una scimmia, accanto a un personaggio maschile subalterno, fragile e sensibile. 



Una svolta importante, certo, tutto un altro genere di modello femminile, mentre decade (non definitivamente, però) lo stereotipo classico della principessa.. Ma a queste fanciulle, per quanto coraggio, ironia, disincanto e forza abbiano dalla loro, finiscono per lasciare la loro vita precedente per legarsi sentimentalmente, e dunque piegare le loro indomite personalità all'amore di un uomo bello, valoroso e forte più di loro.
E si continua a far riferimento ai modelli estetici della televisione. 
Parlerò anche di personaggi postivi, grazie al cielo qualcuno si salva: Alice, deliziosa ma testarda, prima nel genere femminile a vivere un'avventura, e senza dover cacciare per forza un fidanzato (forse il fatto che andava per i dieci anni era un ostacolo non indifferente. O forse trovarle un ragazzino carino e pseudo-normale nel mondo delle meraviglie era ardua impresa).
Tante si rifiutano a vedere del marcio nella fantasia della Disney nel disegnare  i suoi personaggi, a cui ci si affeziona proprio per gli stereotipi che le caratterizzano. Una ragazza sul suo blog azzarda: forse le eroine di ieri ci fanno sognare proprio per questo motivo: a loro basta esser buone e tenere fede ai propri principi per realizzare i loro sogni. In quest’ottica, anche la bellezza è relativamente marginale. E' così oscuro per le spettatrici, anche ora che sono diventate grandi, il sottotesto maschilista imbarazzante di questi film?  



A proposito delle eroine più vicine a noi, inoltre, afferma che dovendo stare al passo con i tempi, prendono maggiormente l’iniziativa rispetto alle loro antenate, ma non rinunciano comunque al loro coraggio e alla loro bontà. In una parola, non rinunciano all’essere la principessa che sogna ogni bambina. A mio avviso, finchè questi saranno gli esempi, le bambine sogneranno sempre di diventare principesse e non leader di rock band, e forse qualche anno più tardi showgirl e non ingegneri aerospaziali. 



FONTI: 
http://www.kila.it/archivio-il-tema-del-mese/gli-stereotipi-di-genere-quelle-idee-dure-a-morire-2.html
http://www.cordelia.it/le-eroine-della-disney-ovvero-le-principessa-della-nostra-infanzia.htm
http://www.pinkblog.it/post/4867/lanalisi-delle-principesse-disney-eroine-o-bamboline

9 commenti:

  1. CITAZIONE DI 2 RIGHE PIù SOPRA...
    Amore: la donna non sogna altro per tutta la vita. L'uomo cerca di non farsi acchiappare e di fare più esperienze possibile prima di accasarsi a malincuore.
    CIAO... HO TROVATO INTERESSANTE IL TUO BLOG E VORREI DISCUTERE DI ALCUNE COSINE SE SEI D'ACCORDO...
    Partiamo dall'amore...SE CHIEDESSI A 100 PERSONE CHE tipo di ragazze vorrebbero essere se romantiche o donne che non vogliono " farsi acchiappare " secondo te cosa risponderebbero ?
    Ti do ragione hai fatto bei esempi di come l'uomo è sempre al centro dell'attenzione e la donna come "ragazza immagine " ma prova a guardare oltre...la donna romantica può essere vista anche come la ragazza timida piena di sentimenti innamorata follemente di un ragazzo... e che male c'è io personalmente preferirei essere descritto cosi che piuttosto che uno che non si affeziona e un macio senza sentimenti... la ragazza è rappresntata spesso come la figura pura dei due... e chi ha detto che non va bene ??è sempre piaciuta la ragazza tenerona e innamorata... e voi davvero le vorreste cambiare facendole diventare rozze o anche solo "diverse" dalle ragazze di ora ??a volte il mondo ha preso una dirrezione che diventa difficile da cambiare... ma bisogna guardare più a fondo nelle cose... trovare anche i pregi in queste cose non solo i difetti...
    CIAO SIMONA A PRESTO

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  2. La visione della donna come la descrivi tu Marco, è una visione data da anni e anni di società patriarcale, in cui è l'uomo quello al centro dell'attenzione, e la donna ha solo un ruolo marginale. Del resto il detto "Dietro un grande uomo c'è una grande donna" non è mica stato inventato per niente. E' un contentino che è stato dato alle donne, ma se ci fai caso, la figura centrale rimane sempre quella maschile.
    Questo, come dicevo è la visione che la società patriarcale (in primis le tre grandi religioni monoteistiche) ha prodotto in millenni di dominio. La donna ha sempre un ruolo marginale. Il concetto è che noi uomini vogliamo vedere la donna così. Se solo pensiamo che sia libera di essere un po' più "grezza" le diamo subito della lesbica o della camionista. Lo stereotipo di donna prefetta, e uomo pieno di difetti, viene dalla tradizione francese dell'amor cortese. La donna angelizzata, del "dolce stil novo" ne è un esempio. Ma in realtà le donne, e qui so di stupirti, sono come noi. Sbagliano, si innamorano di gente che non merita, hanno aspirazioni sentimentali e non, hanno desiderio di maternità, ma a volte no.
    Ah! Un'altra cosa... le donne fanno anche loro la cacca...

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  3. Ciao Marco, Marcello ha già spiegato parecchio bene perchè siamo condizionati nel guardare alle donne (mi trovi completamente d'accordo, tanto per cambiare), la mia sarà una riflessione più di genere che non storica.
    L'intenzione non è certo quella di forzare le persone ad essere quello che non sono, ma proprio perchè le ragazze non sono TUTTE pure, romantiche e innamorate dell'idea di amare, non nascono cioè e non crescono così in modo naturale, penso sia importante puntare il dito contro quei condizionamentiche entrambi i generi subiscono allo scopo di modificare il loro carattere verso una certa tendenza.
    E' a forza di principesse, storie d'amore, fumetti a tema, telenovelas e compagnia cantante che le bambine diventano le ragazze che descrivi tu. E allo stesso modo bambini educati con mostri, armi giocattolo, eroi audaci, una certa attitudine all'azione e alla violenza diventeranno virili, fissati con passione definite "maschili", come motori, forme femminili, determinati sport, e maturareranno determinate aspettative rispetto alle donne.
    E quel che è ben più grave, sono messaggi che insegnano alle bambine che la donna è dolce e remissiva, che è istintivamente materna, che lavora solo in certi ambiti, che da lei ci si aspetta il massimo della cura per il corpo, e che attribuisca alla bellezza un significato determinante per il proprio genere.
    Questi condizionamenti, a mio avviso violentissimi, impediscono ad ognuno di noi di esprimere le propriie potenzialità, i propri sentimenti, le proprie attitudini, di costruirsi un carattere indipendente dalle aspettative.
    E se una ragazza esce fuori dagli schemi, beve birra, è aggressiva, si veste senza seguire gli standard?
    E' un maschiaccio, una lesbica, una volgare, una femminista. Non è femminile!
    E se un ragazzo fosse timido e sensibile, non avesse nessuna delle passioni tipicamenti "maschili", nè darle di santa ragione?
    E' una checca, un effeminato, è senza fegato, non è virile, non è uomo.
    Queste etichette sono una condanna e unn condizionamente fortissimo: ci sono poche cose che fanno paura agli uomini come essere additato come gay...

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  4. secondo me il ploretariato è stato di ispirazione per i creatori di questi cartoni, bel blog complimenti

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  5. Davvero? Io non credo, da quel che so Walt Disney si era fatto i soldoni con i cartoni, credo sia lecito pensare che di lì in poi del proletariato se ne sia infischiato.
    O forse era una battuta ironica con una punta di veleno?

    Grazie per i complimenti!

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  6. Ma forse non tutti sanno che una ragazza non è una bambola e quindi ha mille pregi e mille difetti(cosa che nei cartoni animati sembrano delle bestemmie),può essere tutto e il contrario di tutto,può essere mamma e donna(o no),può essere dolce e aggressiva,femminile anche con dei pantaloni e scarponi,può essere timida ed estroversa;una ragazza può anche non innamorarsi del belloccio di turno,o innamorarsi ed essere orgogliosa e tacere(magari passando per "mocio senza sentimenti"),o non innamorarsi proprio o innamorarsi e non per questo essere remissiva e dolce.Non si può limitare la personalità di una ragazza(ovviamente si può riferire anche al sesso maschile)in quattro aggettivi e quattro atteggiamenti(come in questi cartoni della Disney),sarebbe come negare la varietà dei colori.

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  7. wow!!!!il tuo blog è la mia tesi di laurea (psicologia)!Non copio ho qausi finito ehehheeh
    potremmo scambiarci il materiale se ti va!

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  8. Ciao, bellissimo blog, condivido parola per parola...sono convinta che finchè non ci saranno altri modelli la condizione delle donne non cambierà radicalmente perchè resistere a questo condizionamento martellante è davvero difficilissimo e non tutte ci riescono...anzi moltissime neppure si accorgono di essere condizionate! E' vero che anche i maschi subiscono un condizionamento, come si evince da alcuni post, ma c'è una differenza sostanziale tra i sessi: il maschio è condizionato ad essere comunque soggetto, la femmina ad essere sempre oggetto...e direi che non è poco! Sto seguendo un progetto su questo tema: potremmo contattrci e parlarne insieme :)
    PS: attendo con ansia un post sulla rivoluzionaria Merida :)

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    1. Ciao, sono leggermente in ritardo! D'accordissimo con te, ovviamente e mi farebbe piacere condividere materiale, anche se ho abbandonato il blog da anni.. Ma forse non tutto è perduto!

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